BES Provincia di Taranto

Il BES, acronimo di “Benessere Equo e Sostenibile” delle province, è un progetto in rete, nato nel 2013 da un’iniziativa della Provincia di Pesaro e Urbino, e sviluppato grazie alla collaborazione tra Cuspi (Coordinamento degli Uffici di Statistica delle Province Italiane), Anci e Sistan, con lo scopo di creare un Sistema Informativo Statistico per la misurazione del benessere equo e sostenibile, a supporto della programmazione strategica e operativa delle Province e Città metropolitane da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.

Il SIS, sopraccitato, è un progetto inserito nel Programma Statistico Nazionale (PSN) ed ha ricevuto un riconoscimento nel 2021 con il Premio PA Sostenibile e Resiliente 2021. 

Tale progetto, aggiornato costantemente, raccoglie ed espone la storia e tutta la documentazione metodologica, inclusi i metadati delle analisi correnti e passate, calcolati in modo omogeneo in tutti i territori.

La novità di questa iniziativa rispetto al passato è che i tradizionali indicatori economici, primo fra tutti il Pil, sono stati integrati con misure sulla qualità della vita delle persone e sull’ambiente, rispettando così i parametri per il monitoraggio degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Tali indicatori afferiscono ad un set di 12 Domini rilevanti per la misura del benessere: 1. Salute; 2. Istruzione e formazione; 3. Lavoro e conciliazione tempi di vita; 4. Benessere economico; 5. Relazioni sociali; 6. Politica e Istituzioni; 7. Sicurezza; 8. Benessere soggettivo; 9. Paesaggio e patrimonio culturale; 10. Ambiente; 11. Innovazione, ricerca e creatività; 12. Qualità dei servizi.

Il progetto nel 2022 ha coinvolto 31 uffici di statistica presenti in 23 Province italiane e 8 Città metropolitane. La provincia di Taranto cerca attualmente di inserirsi tra esse, collocandosi tra le prime città del Sud Italia a concepire l’importanza dell’esito di questa approfondita analisi del territorio. 

Gli indicatori del Bes Taranto e del Bes dei territori possono essere consultati anche attraverso i sistemi di interrogazione della base dati su web (dashboard) resi graficamente disponibili in quest’area. 

Nelle pagine a seguire sarà possibile trovare dei report, frutto di un’analisi circoscritta al territorio tarantino, ottenuta incrociando i dati di serie storiche estrapolati dal sito ufficiale Istat, illustrati attraverso dei grafici di facile interpretazione.

Oltre il PIL: Il BES nel DEF e nel DUP

Con la Legge 163/2016 che ha riformato la legge di bilancio, principale strumento della manovra di finanza pubblica insieme alla legge di stabilità, il Bes entra per la prima volta nel processo di definizione delle politiche economiche portando l’attenzione sul loro effetto anche su alcune dimensioni fondamentali per la qualità della vita. 

È stato quindi costituito un Comitato, del quale sono stati chiamati a far parte i massimi rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’Istat e della Banca d’Italia, insieme a due esperti della materia di comprovata esperienza scientifica, con l’obiettivo di proporre una selezione di indicatori di benessere equo e sostenibile da considerare annualmente nel Documento di economia e finanza e in una Relazione da presentare al Parlamento. 

La prima selezione ha riguardato un set di 4 indicatori (Reddito disponibile lordo corretto pro capite, Disuguaglianza del reddito netto, Tasso di mancata partecipazione al lavoro, Emissioni di CO2 e altri gas climalteranti) analizzati e previsti nella loro evoluzione tendenziale e programmatica nel primo Allegato Bes al Documento di Economia e Finanza del 2017, diffuso ad aprile 2017, e successivamente ripresi nella prima Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile presentata al Parlamento dal Ministro dell’Economia e delle Finanze a febbraio 2018.

A partire dal DEF 2018, è stata presa in considerazione la lista completa degli indicatori Bes definita dal Comitato e approvata dalle Commissioni parlamentari competenti, composta da 12 indicatori: nel secondo Allegato Bes al DEF per 8 di questi è stata analizzata l’evoluzione recente, mentre per i primi 4, già considerati nel DEF 2017, sono stati elaborati anche gli scenari previsivi per il triennio successivo.

La seconda Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, presentata al Parlamento il 27 febbraio 2019, ha presentato lo scenario previsivo per gli stessi 4 indicatori, insieme ad una disamina delle misure che dovrebbero avere un impatto su ciascuno dei 12 compresi nella lista completa e un approfondimento sulla povertà assoluta.

Nel terzo Allegato Bes al DEF 2019 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha effettuato una scelta analoga a quella dei documenti precedenti, elaborando le previsioni tendenziali e programmatiche per i primi 4 indicatori e analizzando per gli altri 8 l’andamento recente.

Nella terza Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, presentata al Parlamento il 18 febbraio 2020, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha commentato l’evoluzione di tutti i 12 indicatori insieme alle previsioni di alcuni di essi e ad un approfondimento sull’indice di efficienza della giustizia civile.

Nel quarto Allegato Bes al DEF 2020 è stato analizzato l’andamento dei 12 indicatori fino al 2019 ed è stata fornita la previsione di alcuni di essi fino al 2021. Il documento contiene anche tre approfondimenti metodologici su: Eccesso di peso, Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione e Rapporto tra i tassi di occupazione (25-49 anni) delle donne con figli in età prescolare e delle donne senza figli.

Nella quarta Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, presentata al Parlamento l’11 marzo 2021, è stata commentata l’evoluzione dei 12 indicatori fino al 2019 insieme alle previsioni per gli anni 2020-2023 dei 4 indicatori Reddito disponibile lordo corretto pro capite, Disuguaglianza del reddito netto, Tasso di mancata partecipazione al lavoro, Emissioni di CO2 e altri gas climalteranti a cui è stata aggiunta per la prima volta la previsione dell’indicatore Speranza aspettativa di vita in buona salute alla nascita. La relazione presenta anche alcuni approfondimenti sul Reddito di Cittadinanza nel biennio 2019-2020, sulle principali caratteristiche dell’Indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana”, sugli interventi per fronteggiare l’emergenza sanitaria nel contesto dell’attività giudiziaria, insieme ad analisi specifiche dei dati rilevati a livello regionale per 8 dei 12 indicatori.

Nel quinto Allegato Bes al DEF 2021, diffuso il 5 maggio  2021, il MEF ha descritto l’andamento degli indicatori di benessere equo e sostenibile fino al 2020 e, sulla base delle misure adottate dal Governo nei mesi successivi all’insorgere della pandemia, ha effettuato le previsioni per il periodo 2021-2024 dei 4 indicatori (Reddito disponibile lordo corretto pro capite, Disuguaglianza del reddito netto, Tasso di mancata partecipazione al lavoro, Emissioni di CO2 e altri gas climalteranti) a cui è stata aggiunta, per la prima volta, la previsione dell’indicatore sull’Eccesso di peso. Il documento contiene anche una valutazione qualitativa delle singole misure (investimenti e riforme) previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato dal Parlamento il 27 aprile 2021, finalizzata a tracciare i possibili impatti sugli indicatori di benessere. Infine, un focus specifico è dedicato alla simulazione degli effetti della pandemia da Covid-19 sulla povertà assoluta.

Nella quinta Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile, presentata al Parlamento il 7 marzo 2022, è stato analizzato l’andamento degli indicatori fino al 2020 e, in base agli effetti della Legge di Bilancio 2022, dei Fondi del PNRR e del più recente quadro macroeconomico, per 8 indicatori è stata fornita la previsione per il periodo 2021-2024 (Reddito disponibile lordo corretto pro capite, Disuguaglianza del reddito netto, Tasso di mancata partecipazione al lavoro, Emissioni di CO2 e altri gas climalteranti, Indice di povertà assoluta, Speranza di vita in buona salute alla nascita, Eccesso di peso, Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione).

Il documento contiene anche due approfondimenti metodologici sui modelli previsionali dell’Indice di povertà assoluta e dell’Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione e tre approfondimenti su:

  • le misure adottate nel 2021 e a gennaio 2022 per contenere l’impatto dell’incremento dei costi energetici sul reddito delle famiglie e sulle imprese;
  • il Reddito di Cittadinanza e il Reddito di Emergenza quali misure di sostegno al reddito;
  • la buona salute percepita nei paesi dell’Ue nel 2020 rilevata mediante l’Indagine EU-SILC.

L’ultimo documento elaborato dal MEF è il sesto Allegato Bes al DEF 2022, diffuso il 23 maggio  2022, nel quale il MEF ha descritto l’andamento dei 12 indicatori di benessere equo e sostenibile fino al 2021 e ha effettuato le previsioni per il periodo 2022-2025 per 9 di essi (Reddito disponibile lordo corretto pro capite, Disuguaglianza del reddito netto, Tasso di mancata partecipazione al lavoro, Emissioni di CO2 e altri gas climalteranti, Indice di povertà assoluta, Speranza di vita in buona salute alla nascita, Eccesso di peso, Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione e, per la prima volta, anche la previsione del Rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne di 25-49 anni senza figli).

Per questo documento, in data 8 aprile 2022, l’Istat ha diffuso gli aggiornamenti al 2021 del set completo dei 12 indicatori di benessere equo e sostenibile, basati prevalentemente su dati definitivi ma anche, per garantire la tempestività, su dati provvisori e su modelli per stime anticipate predisposti ad hoc.

 BES e l’agenda ONU 2030 e gli SDG’s

A partire dal 2016, agli indicatori e alle analisi sul benessere si affiancano gli indicatori per il monitoraggio degli obiettivi dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, i Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite, scelti dalla comunità globale grazie a un accordo politico tra i diversi attori, per rappresentare i propri valori, priorità e obiettivi. La Commissione Statistica delle Nazioni Unite (UNSC) ha definito un quadro di informazione statistica condiviso per monitorare il progresso dei singoli Paesi verso gli SDGs, individuando circa 250 indicatori. 

I due set di indicatori sono solo parzialmente sovrapponibili, ma certamente complementari (si veda il quadro degli indicatori Bes inclusi nel framework SDGs).

I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e i relativi 169 target bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l’Agenda 2030 dal solo pilastro sociale a quello economico ed all’ambientale. A questi si aggiunge la dimensione istituzionale; inoltre, numerosi riferimenti sono rivolti al benessere delle persone e all’equa distribuzione dei benefici dello sviluppo, intra e inter generazionale.

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